Giorgio Trevisan

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Giorgio Trevisan (Merano, 13 ottobre 1934) è un fumettista e pittore italiano.[1][2][3][4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver conseguito la maturità classica si trasferì a Padova al fine di iscriversi per volontà del padre alla facoltà di agraria, senza tuttavia conseguire la laurea. Nel corso del soggiorno milanese, tra il 1956 e il 1960, collaborarò con lo Studio Dami come disegnatore, esordendo attraverso la realizzazione di un episodio della serie Cherry Brandy per la casa editrice Audace e proseguendo l'attività successivamente con serie a fumetti di genere bellico pubblicate per il mercato inglese dalla Amalgamated Press e dalla Fleetway, con le quali collaborerà durante gli anni sessanta anche dopo aver lasciato lo studio Dami;[1][2][3][4] nello stesso periodo realizzerà inoltre numerosi disegni a matita, che verranno inchiostrati da altri blasonati fumettisti e illustratori, come Renzo Calegari e Aldo Di Gennaro.[3]

Nel corso degli anni sessanta si trasferí definitivamente ad Este, cittadina della provincia di Padova, con la moglie Vera e quattro figli; a partire da questo periodo istaurò una collaborazione, durata fino al 1977, con il Corriere della Sera, il Corriere dei Piccoli e il Corriere dei ragazzi, che vide la realizzazione di fumetti e illustrazioni di genere storico e didattico/biografico. Contemporaneamente, per mezzo dell'agenzia Maffi, realizza storie a fumetti per serie tascabili pubblicate dall'editore francese Lug, che verranno anche pubblicate in Italia; nel biennio 1961/1962 disegna storie a fumetti tratte da Salgari per l'editore Vaglieri e, nel 1965, riprende nuovamente a collaborare con lo Studio Dami, realizzando illustrazioni per romanzi dedicati ai ragazzi per la britannica Fleetway, oltre a una trasposizione a fumetti del mago di Oz.[1][2][3][4]

A questa attività affianca quelle di pittore e illustratore per romanzi pubblicati in Gran Bretagna.[senza fonte]

Nei primi anni settanta realizza illustrazioni per alcuni romanzi che la Mondadori regalava annualmente agli abbonati; inizia anche a collaborare nel 1971 con il Messaggero dei ragazzi che poi gli permise di vincere il Premio Europeo Stampa Cristiana; collabora anche con la Editoriale Dardo per la quale nel 1973 disegna la breve serie Medium seguita da varie storie a fumetti di genere bellico per le collane Super Eroica, Reportage, Prima linea e Uomini e guerra; verso la fine degli anni settanta entra come disegnatore nella Sergio Bonelli Editore per la quale realizzerà, anche durante gli anni ottanta, serie a fumetti che diverranno particolarmente famose come Storia del West e Ken Parker; successivamente, negli anni novanta, sarà uno dei disegnatori della serie Julia, testata per cui ha realizzò anche il celebrativo numero cento.[1][2][3][4][5][6] Durante gli anni ottanta realizzò anche storie a fumetti con il personaggio di Sherlock Holmes pubblicate sulla rivista L'Eternauta su testi di Giancarlo Berardi, trasposizione di alcuni racconti originali di Conan Doyle.[2][4][7]

Nel 1991 Trevisan realizzò anche i Tarocchi Romantici e i Tarocchi del Rinascimento prodotti dalle edizioni Lo Scarabeo.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d FFF - Giorgio TREVISAN, su lfb.it. URL consultato il 19 giugno 2019.
  2. ^ a b c d e (EN) Giorgio Trevisan, su lambiek.net. URL consultato il 19 giugno 2019.
  3. ^ a b c d e Giorgio Trevisan, su sergiobonelli.it. URL consultato il 19 giugno 2019.
  4. ^ a b c d e f Il Ken Parker di Giorgio Trevisan: arte e romanticismo, su Mondadori Comics. URL consultato il 19 giugno 2019.
  5. ^ Bonelli ristampa "Storia del West", su Fumettologica, 21 febbraio 2019. URL consultato il 19 giugno 2019.
  6. ^ La fine di Ken Parker, eroe della sconfitta [Recensione], su Fumettologica, 28 aprile 2015. URL consultato il 19 giugno 2019.
  7. ^ Sherlock Holmes a fumetti: l'adattamento di Giancarlo Berardi e Giorgio Trevisan - Lab 80 film, su lab80.it. URL consultato il 19 giugno 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN88004581 · SBN LIGV024433 · BNE (ESXX985314 (data)